La tradizione si rinnova
Accogliamo ogni nuova stagione con l’esperienza e la voglia di crescere insieme al nostro territorio.
Dal passato ereditiamo il rispetto per la terra e per la sua grande forza, che restituisce alla nostre uve il profumo antico e inconfondibile della nostra regione, le Marche.
In località Sant’Antonio, nel comune di Montemaggiore, dove i filari sono ancora “maritati” con l’acero, i tralci per salire verso il sole si sposano con i rami dell’albero. Queste tradizioni sono per l’Azienda la base per rinnovarsi e crescere con tecnologie più avanzate sempre nel pieno rispetto del territorio.
I vigneti immersi in un paesaggio che gode della vicinanza del mare con un alternarsi di morbide colline e pianure, offrono una situazione unica dove poter degustare i nostri prodotti.
Ѐ da tutto questo che si perpetua e cresce una tradizione vitivinicola ancora raccontata dalle antiche botti, mani esperte e vecchi sapori.
Il territorio di eccellenza DOC
Il “Bianchello”, “Biancame” o “Greco di Bianchello” sono i nomi e sinonimi più spesso usati per indicare il vitigno da cui deriva l’omonimo vino e possono concorrere alla sua produzione uve della varietà Malvasia Toscana fino ad un massimo del 5%.
Il Bianchello sta oggi vivendo una felice stagione per la fama che merita come piacevolissimo complemento di pasti a base ittica. Nel 2013 è stato il vino ufficiale del “Festival Internazionale del Brodetto e delle zuppe di pesce” tenutosi a Fano (PU). E’ anche il vino immortalato nelle descrizioni di Fabio Tombari, autore di “Frusaglia” e di tanti altri libri ambientati nel pesarese.
La DOC interessa il bacino imbrifero del fiume Metauro in provincia di Pesaro e Urbino. Le pendici esposte a sud-ovest nelle medie e basse colline che dai contrafforti appenninici digradano verso il mare sono le più vocate alla coltivazione di questo vitigno. In totale sono compresi nella zona DOC 18 comuni.